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Mille Camicie Rosse

Quest’anno ricorrono i 150 anni della costituzione del Regno d’Italia avvenuto il 17 Marzo 1861. Questa data ha rappresentato un passaggio decisivo per il raggiungimento dell’Unità di’Italia.

L’anno trascorso è servito a preparare i progetti, i programmi per ricordare degnamente questo grande evento, ma anche per dare risalto ai 150 anni dell’Impresa dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, che liberò il Mezzogiorno dal regime borbonico determinando un’accelerazione del percorso verso l’Unità d’Italia.

Un evento di questa portata meritava certamente un’attenzione ed un rilievo maggiore investendo tutti i livelli istituzionali, la vasta rete dell’Associazionismo culturale e soprattutto le scuole, e le giovani generazioni. Si sono svolte solo due importanti manifestazioni: quella al Monumento dei Mille a Quarto Ligure e a Marsala con la partecipazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, promosse dal Comitato Nazionale per il 150° ed iniziative minori in altre città del nostro Paese.

In questo momento si pubblicano libri, saggi e articoli su riviste, giornali, dove assieme a ricerche e approfondimenti sugli avvenimenti che hanno caratterizzato quel periodo, si fanno anche i bilanci dei risultati che si sono raggiunti non solo sul piano economico – sociale, ma su quello culturale e su quello della nostra identità come Nazione.

Oggi l’interrogativo di fondo è se sono validi i valori e gli ideali di quelli che hanno combattuto le battaglie risorgimentali, non solo dei grandi personaggi ma quella parte di popolo ed in particolare dei tanti giovani che hanno sacrificato la loro vita.

Nel nostro Paese sono presenti tendenze fortemente revisioniste sia al Nord che al Sud, che non solo stravolgono i fatti storici, ma mettono in discussione i valori, gli ideali che sono stati fondamentali per costruire l’Unità d’Italia, esternando sentimenti e orientamenti nostalgici per i vecchi regimi assolutisti del periodo preunitario.

Questa campagna tende a colpire uno dei personaggi più popolari della nostra storia: Giuseppe Garibaldi, con l’obiettivo di scalfire la sua immagine e il suo mito.

Sulla personalità dell’uomo e del Generale si sono espressi storici, scrittori, poeti, pittori, artisti, tra i più autorevoli dell’epoca. Un’ampiezza tale di opere letterarie, storiche e Lui dedicate che Giacinto Stiavelli, giornalista, critico letterario, autore di una monografia sul mito di Garibaldi scrive: “Come abbiamo una letteratura Dantesca, avremo una Letteratura Garibaldina”.

Può apparire un giudizio esagerato, ma in realtà questo è già avvenuto, con l’immensa produzione di scritti mai interrotta, in italiano, in tante altre lingue: spagnolo, inglese, francese, americano, ebraico, serbo – croato, in russo, in cinese e di tante altre nazionalità.

Ma non solo attorno a questa figura è sorta una pubblicistica unica fatta di prodotti più vari.

Una prova di questo interesse è data anche dall’originale iniziativa promossa dalla Fondazione Cento Fiori di Savona, in collaborazione con i Comuni di Albissola Marina e Millesimo, “Mille Camicie Rosse”, significativo il richiamo ai Mille, anche se non tutti nell’imbarco a Quarto indossavano la camicia rossa che divenne poi il simbolo della battaglia garibaldina. Scelta che fu fatta nell’Aprile del 1843 quando si costituì la Legione Italiana a Montevideo in Uruguay, utilizzando dei camiciotti rossi usati dagli operai saladeros nei macelli della città.

Lo scrittore Alessandro Dumas definì l’assedio di Montevideo “la nuova Troia”. Il governo di Montevideo, per premiare tante prove di eroismo, propose una dotazione di terreni ai volontari, e la promozione di Garibaldi al grado di Generale. Le proposte furono rifiutate; lo stesso rifiuto fu espresso a Vittorio Emanuele II quando gli offrì promozioni e beni dopo l’incontro di Teano. Il 9 Novembre, prima dell’alba, Garibaldi lascia Napoli e naviga verso Caprera col suo sacco di sementi, e con dello stoccafisso, per ritornare al lavoro dei campi.

         Mario BIRARDI
         Presidente della Sezione Regionale
         dell’Istituto Internazionale di Studi
         “Giuseppe Garibaldi”

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