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“DI SEDE IN SEDE”

Dal PCI al PD, il lungo percorso nei locali della politica savonese 

di Giancarlo Berruti  


Immediatamente dopo il 25 aprile '45, con il passaggio dall'attività clandestina a quella legale, la federazione provinciale del PCI savonese dovette affrontare rapidamente complessi problemi organizzativi, oltre che politici.
Le difficoltà erano tanto più grandi per la richiesta pressante di nuove iscrizioni che sollecitavano una adeguata opera di inquadramento ed attivazione degli aderenti.
Occorreva, in primo luogo, trovare una sede che fungesse da punto di riferimento per gli iscritti e, soprattutto, per le numerose organizzazioni, sia territoriali che di fabbrica, in fase di rapida costituzione.
In questo contesto, nei primi giorni dopo la Liberazione, la prima sede provinciale provvisoria fu individuata in un locale al primo piano di Via Orefici, nella città vecchia, che negli anni successivi venne acquistato dal Partito per divenire la sezione dei portuali dedicata al Partigiano Mario Sambolino.
I locali, però, da subito risultarono troppo piccoli per le impellenti necessità; infatti, dopo solo due mesi, vi fu il trasferimento nella prima storica sede di Corso Italia n° 3.

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